Questa rivista è dedicata a William "Bill" Bernbach.
La sua visione della pubblicità - civile, mai banale, basata sulla verità - appare sempre più attuale.
Benvenuti e buona visione.
È possibile usare la stessa idea creativa per comunicare due concetti completamente diversi tra loro? Certamente. È il caso di due film inglesi usciti, il primo per lo scorso Halloween, l’altro pochi giorni fa.
Hot Girl Vs Zombie è una campagna Axe. Tutti conoscono la sua case history e il celebre insight secondo cui un uomo che fa uso di questo deodorante diventa automaticamente irresistibile. Succede anche in questo film, pensato da BBH Londra. Il meccanismo in verità è leggermente rovesciato, nel senso che è la ragazza a spruzzare al ragazzo (in questo caso uno zombie) un po’ di Axe come forma di autodifesa, per poi finire con l’innamorarsene. La situazione raccontata è un must della filmografia horror di tutti i tempi: una ragazza sola a casa, una telefonata e un mostro (dal comune assassino al vampiro coi denti di plastica) che tenta di irrompere. Il resto lo conosciamo tutti.
Questa stessa dinamica viene ripresa in un altro film, Changing faces, una campagna social creata da DDB Londra per un’associazione che si occupa dei problemi delle persone con il volto sfigurato. Anche in questa campagna c’è una donna a casa da sola e fuori dall’abitazione un uomo incredibilmente simile a Freddy Krueger. Non si tratterà chiaramente di un mostro, ma di un uomo che in passato ha avuto un incidente e riporta delle ustioni sul volto. Una dinamica cinematografica, un film pensato e proiettato proprio al cinema. Changing faces è stato infatti lanciato in oltre 750 sale britanniche prima di alcuni spettacoli allo scopo di sensibilizzare le persone sull’argomento. Una volta uscite dal cinema, le stesse, venivano invitate a firmare una petizione di sostegno all’associazione, oppure a lasciare un’offerta.
La prima campagna è una campagna di prodotto: intelligente, ben girata e in perfetto stile Axe. La seconda non è una semplice campagna social, è soprattutto una campagna contro i pregiudizi. Perché non tutto è sempre come sembra, come questi due film, quasi uguali, ma così diversi.
