Questa rivista è dedicata a William "Bill" Bernbach.
La sua visione della pubblicità - civile, mai banale, basata sulla verità - appare sempre più attuale.
Benvenuti e buona visione.
Su Bill 07 abbiamo scelto alcune idee creative emblematiche per il nostro paese: questa è “Fastline” ideata da M&C Saatchi, e qui raccontata da Paola Morabito, deputy creative director del progetto. Buona lettura. Il resto è su Bill 07.
Non è un Paese veloce. Ci vogliono anni a migliorare una legge, modificare un pensiero, cambiare un governo. Anche in comunicazione l’Italia guarda agli altri Paesi con una soggezione da seguaci. È il nostro contrappasso: dopo secoli in cui abbiamo stabilito ogni primato, ora sembriamo condannati all’immobilismo. Nonostante tutto, qualcosa in questo Paese si muove. E non parliamo solo della fuga di cervelli. Per esempio, la nostra tecnologia non ha nulla da invidiare agli altri Paesi. Però non lo sappiamo. Più spesso, non lo capiamo. In poche parole, questa è stata la sfida di Fastweb. Ormai tutti hanno una connessione, ma la fibra ottica è quella più veloce. Ma in pratica, che cosa significa internet velocissimo? Chi la percepisce la differenza tra 10, 20 o 100 mega? Da questo presupposto è nata un’idea molto semplice e soprattutto, un’esperienza molto reale.
Un lunedì di fine gennaio, nel corso di una sola fermata di metropolitana, i milanesi hanno fatto un viaggio di migliaia di chilometri. E invece di scendere a Moscova, sono arrivate dritti in Giappone. Alla fermata di Shibuya, a Tokyo. Lo dice l’altoparlante, lo mostrano le affissioni pubblicitarie e le indicazioni segnaletiche, lo ribadisce l’edicola che vende quotidiani in giapponese, lo si vede attraverso gli schermi televisivi con i notiziari di Tokio, lo confermano le centinaia di giapponesi in attesa sulla banchina. Mica lontano, proprio agli antipodi. Un’esperienza inaspettata. Un viaggio istantaneo per dimostrare che c’è solo una linea che va così veloce: la fibra ottica di Fastweb. Una domanda che campeggia sulle affissioni della stazione, ma che può essere visualizzata in italiano usando uno speciale QRcode. E chi ha fatto un check-in (via Facebook o Foursquare) risultava effettivamente a Tokyo, Shibuya. Oggi più che mai, la demarcazione tra vita reale e vita virtuale è sempre più sottile, e Fastweb diventa il ponte che unisce questi due confini sempre più vicini. (…)
Perché l’evento ha funzionato così bene? Forse perché persone non è stato chiesto nulla. Sono scesi dalla metropolitana e si sono trovati in Giappone, all’interno di una straordinaria coreografia messa in scena solo per loro, dalle prime ore del mattino fino alla sera. I giornalisti e i notiziari hanno fatto il resto. (…)
Il resto è su Bill 07.
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